Il carpfishing è la pesca dell’attesa.

Tutto quello che avviene prima, la preparazione delle canne, la scelta delle boilies, riconduce al momento in cui l’avvisatore inizia a suonare. In quel momento il cuore si ferma, la mente inizia a viaggiare. Ed ecco che in un balzo siamo in piedi, pronti a ferrare. Tante le aspettative, tanti i sogni. Il carpfishing è forse la pesca dei sognatori. Di quelli che mentre aspettano pensano e fanno. C’è chi costruisce nuove montature, chi si documenta.

Quegli spazi che sembrano vuoti ed “inutilizzati” in realtà non lo sono. Nulla è lasciato al caso. Il carpfishing è una continua prova. La ricerca perpetua dell’esca giusta, della combinazione perfetta di gusti. Spesso a questo bisogna aggiungere una buona dose di fortuna. Ma se sperate di prendere qualcosa solo con quest’ultimo ingrediente vi sbagliate di grosso.

Come già detto in precedenza, questa tecnica è una continua ricerca, una continua evoluzione. Spesso riuscire a stare al passo con tutte queste nuove esche, tecniche e montature non è facile. Credo che per approcciarsi al carpfishing si debba partire dalle basi. Da quelle montature che funzionano sempre, che nella loro semplicità ci sanno sempre regalare delle soddisfazioni, senza fronzoli.